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Autore: Asia Azzolini

Data di pubblicazione: 05 novembre 2024

La crisi dei mutui subprime: cosa abbiamo imparato?

Quella del 2008 è la più grande crisi finanziaria della storia moderna e trova le sue radici in un lungo e complesso processo di trasformazione del settore finanziario statunitense.


Ma capiamo cos’è successo…


Quali sono state le cause?

📌 tassi di interesse bassi: dopo la crisi dei primi anni 2000 (innescata dalla caduta delle Torri Gemelle e dallo scoppio della Bolla delle Dot-com) la Federal Reserve ha abbassato i tassi di interesse, mantenendoli tali per un periodo prolungato. Ciò ha incentivato molte famiglie a richiedere un mutuo per l’acquisto della loro casa, facendo così crescere il prezzo delle abitazioni.

📌 mutui subprime: in quel contesto le banche americane concedevano mutui a chiunque, anche a persone che non potevano permettersi di restituirli. Tali mutui si chiamavano subprime.

Tassi bassi e mutui concessi a chiunque contribuirono ad alimentare la bolla sul mercato immobiliare statunitense.


Una spirale che si autoalimentò

Le banche facevano “impacchettare” i crediti vantati nei confronti di migliaia di mutuatari in obbligazioni dette Asset-Backed Security (ABS), le quali venivano poi vendute agli investitori. Si crearono quindi una serie di strumenti finanziari strutturati che dipendevano unicamente dalla solvibilità dei mutuatari. Ma il fatto che i mutui venissero concessi anche a soggetti poco meritevoli metteva in forte pericolo questo castello di carta. Tutto ciò alimentò una crescita insostenibile del mercato immobiliare, favorita dalla falsa credenza (americana e non solo) che quest'ultimo cresce sempre.



Il mercato immobiliare non cresce sempre. Come qualsiasi altro mercato, è soggetto ai cicli economici, a fattori esterni (come guerre, cambiamenti climatici, politiche governative) e all’interazione tra domanda e offerta. Inoltre, come ci insegna la storia, si possono creare delle bolle immobiliari, ovvero situazioni in cui i prezzi degli immobili aumentano in modo eccessivo e non giustificato, per poi scoppiare inevitabilmente.


L’aumento dei tassi innescò un effetto domino

A partire dall’inizio del 2004, la Federal Reserve iniziò ad aumentare il livello dei tassi di interesse. Ciò porto ad un aumento delle rate dei mutui a tasso variabile, la cui conseguenza furono numerose insolvenze, in particolar modo tra i mutuatari subprime. Dal momento in cui le banche non potevano contare nemmeno sul pignoramento e sulla rivendita delle case (poiché la domanda era drasticamente crollata) l’insolvenza in massa portò a gravi dissesti del sistema finanziario americano prima e globale poi.


Cosa abbiamo imparato dalla crisi dei mutui subprime?

In seguito alla crisi del 2008 sono stati introdotti requisiti più stringenti per le banche più grandi, ossia quelle considerate a rischio sistemico. Tali requisiti sono volti a disciplinare i più importanti istituti finanziari del mondo, il cui fallimento potrebbe avere conseguenze catastrofiche per l’intero ordine mondiale. Questo è anche il motivo per cui quando richiedi un mutuo, la banca valuta attentamente il tuo merito creditizio e determina una rata massima sostenibile, tenendo conto del tuo reddito e delle altre tue spese.


Asia Azzolini

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